La cerimonia del tè arrivò in Giappone con i monaci buddisti zen giapponesi, che tornavano in patria dopo aver compiuto i loro studi in Cina intorno al XIII secolo. Durante la seconda metà del XVI secolo, il Maestro Sen no Rikyu (1522-91), codificò poi il rito nella sua forma attuale, quella di una vera e propria forma d'Arte. La cerimonia del tè consiste nell'offrire un pasto leggero e alcuni dolci, preparare il fuoco per far bollire l'acqua e offrire un tè denso, forte e cremoso bevuto da tutti gli ospiti in una stessa tazza. Successivamente, si prepara un tè non denso, ma schiumoso, offerto singolarmente a ciascun partecipante. *Rikyu si fonda su quattro principi basilari: Armonia, Rispetto, Purezza e Serenità.
La via del tè è una filosofia zen che ricerca un livello superiore di coscienza, di spiritualità, di liberazione interiore. La cerimonia del tè può essere considerata una forma di educazione perché volta a far emergere dall'individuo tutte le sue possibilità e a sviluppare le sue potenzialità. Questo tipo di educazione psicofisica, comporta un tirocinio duro e costante; a volte dobbiamo scontrarci con l'orgoglio, l'apatia, i pregiudizi, l'insoddisfazione ed anche la pigrizia, fisica e mentale. Tutti questi stati d'animo traspaiono dalle nostre azioni quotidiane. E' un'esperienza, un venire a contatto con il proprio io, nel modo più immediato possibile, come lo Zen; il semplice gesto quotidiano acquista ogni volta un significato nuovo, una diversa intensità, perché abbiamo la consapevolezza totale delle nostre azioni. Solo allora avremo raggiunto la serenità che ci permette di essere "in sintonia con i ritmi di ciò che ci circonda, riconoscendo l'essenza pura e sacra delle cose, dell'uomo e della natura." |
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